Per ecografia ginecologica si intende lo studio mediante l’ecografo della morfologia, dello stato funzionale e di eventuali patologie degli organi genitali interni femminili. L’ecografia ginecologica può essere eseguita e per via sovrapubica e per via transvaginale. Utilizzando l’approccio sovrapubico, la vescica deve essere piena anche se non troppo, per creare una finestra acustica ottimale e dislocare verso l’alto le anse intestinali, fonte di disturbo. La metodica transvaginaleè eseguita a vescica vuota anche se in casi particolari un modico riempimento vescicale risulterà utile; occorre inserire la sonda in vagina, il fastidio per la paziente è inferiore a quello di una normale visita ginecologica. Essendo maggiormente a contatto con gli organi interni, si ha la visualizzazione dei particolari superiore rispetto alle scansioni addominali.
A meno che non sussistano esigenze particolari o sintomi, per lo screening dell’utero è sufficiente un esame ogni 8 mesi o più mentre per le ovaie non si possono stabilire tempi di screening ideali a causa della rapida variabilità morfologica che queste strutture presentano. Questo esame offre una eccellente diagnosi per alcune patologie tipo: fibromi uterini, tumori e polipi dell’endometrio, anomalie congenite uterine, infiammazioni delle tube, cisti e masse ovariche, patologie vaginali, monitoraggi follicoli, endometriosi, ecc.
Fondamentale per localizzare le spirali. In caso di dubbi sulla natura benigna o maligna di una massa, può essere di notevole aiuto il color doppler che permette lo studio della vascolarizzazione del reperto. Fondamentale l’uso degli ultrasuoni per il “monitoraggio follicolare” in pazienti con problemi di sterilità sia in cicli spontanei che indotti con farmaci in cui la sorveglianza ecografica permette di svelare in tempo utile le iperstimolazioni ovariche. Il color doppler permette poi di individuare il corpo luteo che segue e conferma lo scoppio del follicolo. Ripetute osservazioni nelle varie fasi del ciclo mediante la valutazione di dettagli anatomici e vascolari offrirono un quadro preciso anche dello stato ormonale funzionale o disfunzionale.